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1980-2020, quarant’anni di Rally Piancavallo. Che “scossa” in ricognizione per “Tony-Rudy”

  Dopo quasi quarant’anni è diventato un aneddoto da scherzarci su. Ma quel botto notturno in ricognizione su Poffabro poteva mandare al creatore più di qualcuno e solo per un miracolo i danni furono ammaccature di carrozzerie metalliche e in carne e ossa.  “Tony” se lo ricorda così: “Andavamo più o meno ai settanta all’ora, niente di che, quando all’improvviso da una curva spunta fuori un pulmino dell’Enel che viaggia in mezzo alla strada. Do un colpo di sterzo e passo nel pertugio stretto, con l’anteriore sinistra sventro il pulmino e a destra impatto con un muretto. Sul posto sono accorse 5 o 6 ambulanze da Maniago, scene da film, confusione e incazzature reciproche. Io ho rimediato un piede rotto e dolore intercostale, Rudy una botta allo sterno per il contraccolpo delle cinture. All’ospedale gli operai dell’Enel, ma niente di grave. Fu il massaggiatore dell’Udinese Franco Casarsa a permettermi di correre comunque il Rally Piancavallo grazie a una micidiale fasciatura stretta”.      Era il 1981, le tre Opel Ascona 400 di Virgilio Conrero furono regine del podio a fine agosto. “Tony”-“Rudy”, al secolo Antonio Fassina e Roberto Dal Pozzo, sul gradino più alto in 3h29’50’’, i giovanissimi Biasion-Siviero secondi a 1’ e terzo posto per “Lucky”-Penariol a 1’52’’. Medaglia di legno a Bettega-Perissinot su Fiat 131 Abarth e ritiro per il campionissimo Walter Röhrl, “ospite d’onore” con il numero 1 sulla fiancata di una Porsche 911 appiedata dal cambio sul Passo Pura, addio meraviglia per il pubblico.   “L’Ascona quell’anno era la macchina da battere – puntualizza “Tony” – e noi abbiamo sfruttato tutto il potenziale sebbene pestati forti dall’incidente in ricognizione. Era finita l’epoca della Lancia Stratos, stava arrivando la 037 mentre la Fiat 131 non era più competitiva al massimo livello. Nel 1981 abbiamo vinto l’Italiano, nel 1982 l’Europeo. Piancavallo è stata una tappa fondamentale della stagione tricolore, mi piacevano le strade, era un terreno di caccia già sperimentato quando la gara agli albori si chiamava Giro delle Valli Pordenonesi e avevo già ottenuto dei successi. Per la cronaca e per la storia posso vantare anche un altro sigillo a Piancavallo, primo nello storico del 2010 con una Lancia Stratos Hf assieme a Marco Verdelli ”. Grande “piede”, è proprio il caso di dirlo, e una memoria coi fiocchi per questo signore dei rally che a 75 anni suonati ancora si prepara a risalire in macchina per sfidare il cronometro.     Intervista di Carlo Ragogna    

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34° Rally Internazionale Piancavallo, rinvio al 2021

È con l’amaro in bocca che il comitato organizzatore, per voce del suo presidente, Corrado Della Mattia, e del presidente di Knife Racing Maniago, Stefano Lovisa, ha dovuto prendere la soffertissima decisione di rinunciare al Rally Internazionale Piancavallo 2020, il rally Nazionale e lo Storico, il 34° della serie, in programma 24/25 ottobre e che avrebbe dovuto essere la prova conclusiva dell’International Rally Cup Pirelli. Una scelta decisamente sofferta, ma ponderata con grande attenzione: se le  modalità di applicazione dei protocolli sanitari previsti per l'automobilismo erano già state analizzate e superate, le concomitanze con il Rally due Valli di Verona, appuntamento del tricolore assoluto, e l’incrocio con la tappa pordenonese del Giro d’Italia hanno reso le difficoltà organizzative insormontabili. “Non vi sono obiettivamente le condizioni necessarie per approntare la gara nello stile e nella dimensione del Rally Internazionale Piancavallo – dichiara Della Mattia –. La congiuntura sanitaria ed economica è molto difficile, siamo quindi consapevoli per quest’anno di dover fare un passo indietro, come del resto hanno deciso la stragrande maggioranza delle competizioni automobilistiche in Italia”.Sulla stessa linea Lovisa: “Tutti sanno quanto noi di Knife Racing abbiamo preso sul serio l’organizzazione del Rally Piancavallo, la nostra ferma volontà di riportarlo in auge, lo strenuo impegno di volontari e collaboratori dell’associazione. Siamo ben consapevoli dell’importanza di questo evento per il territorio in termini d’immagine e di ricadute economiche e turistiche, perciò abbiamo cercato fino ad oggi di trovare una soluzione, che però non si è palesata. Nell’attuale contingenza sono così forti gli ostacoli che riteniamo sia più saggio desistere e ripresentarci nel 2021 con un’edizione completa sotto ogni punto di vista. Mi preme comunque ringraziare quanti in quest’ultimo periodo hanno lavorato e offerto la propria disponibilità e sostegno, i quali hanno permesso a tutti noi di continuare a sperare fino all'ultimo.  

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